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La
scuola interviene sulla formazione al lavoro a vari livelli. Il primo livello
passa attraverso la manualità, cancellata purtroppo, dai programmi di studio e di conseguenza,
ogni anno, i giovani in grado di navigare fra mondi virtuali, sono incapaci
di maneggiare un semplice attrezzo.
Oggi più che mai il recupero della manualità e dell'intelligenza delle mani, deve porsi nella scuola come obiettivo educativo generale ed universale. Il lavoro manuale, anche se limitato ad abilità generiche ed elementari, in un contesto licealizzato della secondaria, restituirebbe all’esperienza scolastica quella dimensione educativa integrale (homo sapiens et faber) decisiva per l’io in crescita che ha sempre bisogno di fiducia nelle proprie capacità espressive e produttive. Ci vengono in soccorso le direttive della C.M. 270 sull’educazione scientifica – tecnologica e la L. 285 per la produzione di iniziative a favore dell’adolescenza.
Recependo
queste premesse e anche forte dell’esperienza didattica acquisita negli
Istituti Tecnici Industriali, il Preside ing. Martegani nell’ambito del
progetto giovani, approvato dal Collegio Docenti, ha creato un piccolo atelier
di attività manuale nella sede centrale di Via Lugano. Ha esteso l’invito ad alcuni alunni ed alunne delle classi prime, con buon profitto e sotto la sua guida, oggi vengono realizzati aeromodelli radioguidati, partendo da progetti aerodinamici già collaudati, avendo scelto l’aeromodellismo come attività per la sua valenza interdisciplinare e per il suo altissimo contenuto tecnico.
In circa 8 mesi all’anno, per un totale di circa 200 ore di lavoro, sono già usciti dalle loro mani per essere collaudati, alianti radiocomandati e modelli a motore elettrico e a scoppio. Le costruzioni sono state integrate da nozioni teoriche di aerodinamica e di radioelettronica, oltre che di disegno tecnico che ha preceduto la fase esecutiva, con la metodologia del “learning by doing”. La messa a punto ed il collaudo sono stati effettuati sui pendii del monte Forcora e Lema, sfruttando le correnti termodinamiche.
E’
stato emozionante per gli allievi ammirare le proprie creature volare libere
sopra i rilievi della Val Veddasca e tornare ai loro piedi guidate dalla radio.
Nessuno degli allievi aveva mai visto una propria costruzione realizzata con
balsa, colla e tessuto termoretraibile, volare in modo tanto realistico.
Gli allievi hanno recepito come l’aeromodellismo che nei paesi dell’Est è materia di insegnamento nella scuola pubblica, sia un’attività completa che va dalla fase di progettazione a quella di costruzione con notevole impegno di studio e di abilità manuale divenendo occasione di aggregazione culturale, sociale e ricreativa e sportiva ad elevato contenuto culturale. Come attività agonistica la si trova tra le varie specialità dei giochi della gioventù riconosciute dal C.O.N.I.
Grazie
alla trasversalità del progetto che mette in gioco diverse competenze disciplinari, ogni anno scolastico si riprende a lavorare, potenziando l’attrezzatura dell’atelier, realizzando modelli sempre più elaborati ed estendendo la partecipazione ad un numero maggiore di allievi, purtroppo in spazi angusti.
Vengono effettuate uscite sul pendio della Forcora per esercitazioni di volo radioguidato, utilizzando il dispositivo allievo-maestro, nonché programmi di simulazione in sede.
Il progetto è in rete con le Scuole Medie del territorio e con la Scuola Media di Camignolo in Canton Ticino con istruttore il Prof. Lauro Rezzonico. Gli alunni di questa scuola sono stati a trovarci e hanno scritto su di noi...
Inoltre sulla rivista Modellistica internazionale del mese di settembre 2007 è comparso un articolo sull'atelier dell'I.S.I.S. di Luino