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Gli uomini e i fatti della Resistenza nel luinese

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Foto del Centro Documentale di Cassano V.

Con queste pagine abbiamo voluto ottenere un duplice risultato: da un lato procedere a un profondo "restauro" del lavoro prodotto nell'anno scolastico 1998/99 da ragazzi del nostro stesso Istituto , dall'altro approfondire la conoscenza di due episodi significativi per la storia di Luino e del territorio circostante negli anni in cui l'Italia viveva lo straordinario periodo della Resistenza, le vicende legate:

  • al monte San Martino
  • alla Gera di Voldomino
Abbiamo così cercato di riproporre la ricostruzione della sequenza cronologica ed anche logistica degli avvenimenti, utilizzando diverse forme di memoria, pur senza tralasciare l'aspetto bibliografico, e arricchendone i contenuti con notizie provenienti da nuove letture. Fonti privilegiate per attingere informazioni sono state per noi:
  • la testimonianza dei testi
  • i racconti di chi c'era e ha visto
  • la memoria impressa nei monumenti che cerca di immortalare la gloria, ma anche la paura, la morte e l'orrore affinchè possano essere ricordati anche in futuro.
Inoltre abbiamo voluto esplorare le nuove possibilità che il web oggi offre per presentare, sotto una veste inedita, i fatti, il loro succedersi nel tempo e nello spazio, realizzando così pagine di storia che possano attirare la curiosità anche del lettore meno interessato all'argomento.

Uno degli aspetti fondamentali della Resistenza nel luinese è rappresentato dalla continua, intensa, spesso sofferta e drammatica opera dell'espatrio di ex prigionieri alleati, sbandati, renitenti, perseguitati per motivi razziali e politici, partigiani in difficoltà, feriti. Fu anche necessario garantire la sicurezza delle missioni e il trasporto di materiali propagandistici da e per la Svizzera. Avendo presenti le caratteristiche territoriali del luinese e il ruolo che la vicina Svizzera ebbe a svolgere a favore della Resistenza, non può sorprenderci se questi aspetti legati all'espatrio finirono col diventare la caratteristica di fondo della Resistenza nell'Alto Varesotto. Fondamentale per le azioni partigiane si rivelò la complessa e fruttuosa attività di recupero di armi, munizioni ed esplosivo. Fu questa una attività fondamentalmente positiva, nonostante le cifre siano in apparenza limitate, soprattutto se si tiene conto che, ad esempio, nella vicina Varese gli uomini della 121° Garibaldi guidati da Claudio Macchi riuscirono a completare la dotazione individuale di un'arma soltanto nel 1945. Ad onore dei patrioti luinesi rimane l'incessante opera di soccorso e sostegno nei confronti dei reduci del "Gruppo Cinque Giornate", molti dei quali furono fatti espatriare.

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